Le intolleranze alimentari
Si sente spesso parlare di “intolleranze alimentari”. Cosa sono?
L’intolleranza si può definire come una reazione cronica ad alimenti introdotti di frequente con la dieta, con disturbi che possono evidenziarsi e accumularsi nel tempo.
In pratica, si tratta di una risposta immunitaria ad antigeni alimentari, che provoca disfunzioni e disturbi a livello intestinale e instaura una condizione di intossicazione.
Le cause possono essere varie: dall’uso di farmaci anti-infiammatori, alla contaminazione dei cibi con insetticidi, diserbanti e fitofarmaci, fino all’infezione da Helicobapter Pilori e altri agenti patogeni o tossine. Perfino l’uso eccessivo di spezie può favorirne l’insorgenza.
La sopraggiunta intolleranza può essere coinvolta nei disturbi:
- a livello gastroenterico, come gonfiori, diarrea o al contrario stipsi, difficoltà digestive
- dell’apparato cutaneo, come acne, orticaria, dermatiti
- dell’apparato respiratorio, come asma, tosse, riniti
- del sistema nervoso come cefalee, irritabilità e persino ansia e depressione
- dell’apparato uro-genitale
- dell’apparato cardiocircolatorio
Oggi identificare le situazioni di intolleranza è facile e veloce: basta un semplice prelievo di sangue per testare le reazione immunitaria nei confronti degli alimenti immessi con l’usuale dieta, individuando ed eliminando quelli a rischio.
Il nuovo regime dietetico curativo va seguito per almeno tre mesi per ottenere una disintossicazione sensibile dell’organismo. In seguito, la riproposta dei vari cibi deve essere graduale e dovrà avvenire sotto controllo medico.
L’attendibilità del test è supportata dai risultati clinici positivi, ottenuti mediante l’eliminazione degli alimenti identificati come causa di intolleranza.